Prosegue senza sosta la via crucis in Europa di Tsipras e del Ministro delle finanze Varoufakis, atteso questo pomeriggio all’Eurogruppo. Il piano proposto dal neo governo di Syriza si articola in 5 punti:
– Per prima cosa Tsipras e Varoufakis propongono l’abolizione di circa il 30% delle riforme contenute nel memorandum firmato dalla Grecia con la Troika.
– Al suo posto si propone un pacchetto di riforme per il rilancio dell’economia e il sostegno della popolazione da mettere in pratica grazie alla collaborazione dell’Ocse. Il governo Tsipras intende mantenere le promesse fatte in campagna elettorale affrontando il prima possibile la “crisi umanitaria” in atto in Grecia. Propone l’aumento del salario minimo a 751 euro, fornitura di elettricità e buoni pasto per le famiglie indigenti, reintroduzione della tredicesima mensilità per i pensionati minimi e sanità pubblica garantita.
– Il terzo obiettivo è ridurre il debito greco, senza passare da un vero e proprio haircut. Il Ministro Varoufakis propone un doppio swap sui bond in circolazione, ovvero la trasformazione in titoli indicizzati alla crescita reale del paese e in obbligazioni perpetue.
– Il pacchetto prevede inoltre una sostanziale riduzione dell’avanzo primario, dal 3% previsto dagli accordi con la Troika all’1,49%, in modo da recuperare quasi tre miliardi utili a coprire gli interventi a favore della popolazione.
– Infine, il piano Tsipras prevede l’allungamento del programma ponte da fine maggio a fine agosto.
In Grecia
Il Parlamento greco questa notte ha confermato piena fiducia al programma economico-politico di Alexis Tsipras che, secondo i sondaggi greci, ha raggiunto ormai il 70% dei consensi nel paese. Nel momento in cui, oggi pomeriggio, il Ministro Varoufakis siederà di fronte ai suoi omologhi europei, il popolo greco scenderà in piazza Syntagma, sede del parlamento di Atene: “Varoufakis sentirà tutto il nostro sostegno: a quel tavolo di Bruxelles ci saremo anche noi”, promettono i greci.
In Europa
Un’ondata di gelo arriva dal G20 di Instanbul dove il ministro delle finanze tedesco ha subito dichiarato: “Concedere 6 mesi alla Grecia è un errore”. “L’eurozona non ha mai imposto un programma di salvataggio ad Atene – aggiunge Schaeuble – nessuno al di fuori dalla Grecia può essere ritenuto responsabile per i problemi greci”.
E proprio come accade in ogni relazione travagliata il ministro tedesco arriva all’aut aut: “Se la Grecia non negozia un nuovo piano, è finita“. Che in termine economici significa chiudere i rubinetti del credito ad Atene.
L’Eurogruppo e l’incontro al Cremlino
Per questo pomeriggio è fissato un appuntamento cruciale: alle 17 si terrà l’Eurogruppo straordinario chiamato a discutere dell’emergenza Grecia e del piano proposto dal governo ellenico. Ma nella partita di oggi, Tsipras manderà in campo oltre al suo Ministro delle finanze, impegnato di fronte ai falchi europei, anche il Ministro degli esteri, Nikolaos Kotzias.
In contemporanea al vertice europeo infatti, al Cremlino andrà in scena un incontro tra il ministro ellenico e i vertici del governo Putin. Se l’Europa non accorderà a Tsipras l’allungamento del programma ponte, il ministro Kotzias in tempo reale potrà gettare le basi per un accordo tra Grecia e Russia. Dopo il vertice sulla crisi ucraina, chiusosi con un niente di fatto, Putin è, al momento, uno degli uomini più odiati dalla Nato. E secondo indiscrezioni, in cambio di un prestito che ridia ossigeno alla Grecia, Putin potrebbe chiedere la costruzione di una base militare nel paese.
Il peggior incubo degli Stati Uniti potrebbe così prendere forma. Sarà per questo che il segretario al Tesoro Usa, Jack Lew, nel corso del G20 ha chiesto ai governi europei un approccio “pragmatico” al fine di risolvere l’emergenza Grecia all’interno dei confini dell’Unione.