I vertici europei possono essere preoccupati ma non certamente sorpresi dalla vittoria in Grecia del partito di Alexis Tsipras. La campagna elettorale portata avanti a son di schiaffi a Bruxelles ha dato i suoi frutti e regalato al giovane leader di Syriza 149 seggi in Parlamento.
E come si fa a dare torto ai greci incazzati neri con la Troika? I frutti del “salvataggio” di Atene da parte del triunvirato Fmi, Commissione europea e Bce sono facilmente riassumibili con qualche numero. Disoccupazione record al 26% con quella giovanile oltre il 50%; Pil greco precipitato del 26% rispetto ai livelli precrisi; spesa dei cittadini per beni e servizi stimata in calo di circa il 40% dal 2008.
Primi No alla Troika
Di fronte ad un “salvataggio” che ha condotto ad una catastrofe simile come si fa a dare torto a chi sbraita contro la Troika? E così il governo di Alexis Tsipras, nel corso del suo primo Consiglio dei Ministri, inizia a fare dietrofront sulle politiche di austerità imposte dalla Troika ad Atene.
Il primo stop del governo arriva per le privatizzazioni. Il neo Ministro dell’Energia Panagiotis Lafazanis infatti ha annunciato lo stop immediato al piano di privatizzazioni messo in campo, su richiesta della Troika, dall’ex primo ministro Samaras. Sarà quindi congelata la cessione della Public Power Company, la più grande compagnia elettrica del paese e la vendita del Porto di Pireo praticamente già in mano dei cinesi di Cosco.
Il secondo dietrofront arriva dal nuovo ministro del Lavoro greco, Panos Skurletis che andrà contro il diktat europeo del taglio alla spesa pubblica riassumendo i dipendenti pubblici licenziati nel corso del 2014, oltre 9.000 persone. Il Ministro dal Lavoro ha ribadito le intenzioni illustrate da Tsipras in campagna elettorale: reintegro del salario minimo a 751 euro netti e la tredicesima mensilità per le pensioni più basse.
Reazione in Borsa
La borsa di Atene nei confronto del neo governo Tsipras è stata molto meno benevola dei suoi cittadini. La reazione della Borsa di Atene alla vittoria di Tsipras e soprattutto alle prime decisioni del governo non si è fatta attendere. Oggi la Borsa di Atene perde oltre il 9%, ma a colare letteralmente a picco sono soprattutto i titoli bancari: Alpha Bank -26,7%, Eurobank Ergasias -26%, National Bank -25,5%, Piraeus Bank -29,3% per un totale di quasi -40% segnato dall’inizio di questa settimana dall’indice di settore.
Le tensioni del mercato si concentrano sulle prossime scadenze che la Grecia dovrebbe onorare nei confronti di Fmi e Bce. Nel 2015 infatti, la Grecia dovrebbe restituire al Fondo Monetario Internazionale 11 miliardi di dollari. Tra luglio e agosto invece, Atene dovrà onorare il prestito ricevuto dalla Bce e versare all’istituto guidato da Mario Draghi altri 6 miliardi di euro. Non rispettare tali scadenza vorrebbe dire rompere i rapporti con gli enti internazionali e probabilmente essere cancellati dal piano di Quantitative Easing annunciato da Draghi nell’ultima riunione della Bce.