Entro giugno il governo presenterà un decreto legge per velocizzare il recupero dei crediti deteriorati che pesano nella pancia del sistema bancario italiano. L’ipotesi di una bad bank di sistema è frenata dalla necessità di incassare il via libera di Bruxelles che non ne vuole sapere di permettere agli Stati di concedere aiuti statali alle banche nascondendosi dietro una bad bank. Oltre al problema “legale” della faccenda, i più maligni potrebbero vedere nella spinta di Bankitalia sul tema dei crediti deteriorati il tentativo di nascondere polvere sotto il tappeto di alcune banche.
Il sistema bancario italiano a fine 2014 presentava una zavorra di crediti deteriorati per un valore di circa 350 miliardi di euro. Questa cifra, che corrisponde a quasi un sesto del PIL italiano, negli anni della crisi a partire dal 2007 ad oggi è più che triplicata. Si tratta in termini tecnici di non performing loans, ovvero di crediti la cui riscossione in termini di capitale ed interessi è incerta sia rispetto alla scadenze che al suo ammontare.
Continua a leggere su IBTIMES