Due miliardi di tazzine di caffè bevute al giorno, 25 milioni di famiglie che lavorano nel settore del caffè, 148 milioni di sacchi da 60kg prodotti ogni anno: sono solo alcuni dei numeri del mercato del caffè nel mondo. Si tratta di un settore da sempre molto florido, da quando gran parte della popolazione mondiale non si sveglia la mattina senza un tazza di caffè fumante sotto al naso. Ma quei due miliardi di tazzine di caffè consumate ogni giorno nel mondo sono attualmente a rischio. Alcuni fattori climatici aggiunti a quelli macroeconomici, infatti, stanno mettendo a repentaglio il raccolto 2015-2016 che sta iniziando ora con il mese di ottobre. E’ la stessa International Coffee Organization a lanciare l’allarme sui rischi che sta correndo il mercato del caffè.
Il primo fattore di rischio è climatico. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), El Niño di quest’anno potrebbe essere il più forte mai registrato dagli anni ’50 e potrebbe avere la forza di interrompere del tutto le precipitazioni in molti dei Paesi produttori di caffè. Per El Niño si intende la disfunzione occasionale dei modelli climatici nelle regioni equatoriali del Pacifico, causata dal riscaldamento anormale delle acque costiere al largo Perù ed Ecuador nel Pacifico orientale e il raffreddamento irregolare delle acque costiere del Pacifico occidentale. Anche se è troppo presto per valutare l’impatto nei paesi esportatori di caffè, l’International Coffee Organization prevede conseguenze negative sul raccolto del caffè causate dalle fluttuazioni climatiche e un forte impatto sul lavoro e sulle infrastrutture di un certo numero di Paesi produttori…. Continua a leggere