Il governo sta valutando tagli su 52 detrazioni fiscali attualmente in vigore. Si preannuncia un autunno caldo quello che accompagnerà la legge di stabilità in cui il governo Renzi dovrà “ridefinire” le detrazioni fiscali da abolire o tagliare a partire dal 2016. Non soltanto detrazioni considerate minori, ma anche colonne portanti del sostegno statale al fisco delle famiglie italiane: le ipotesi prevedono tagli alle detrazioni per le spese sanitarie, per il settore agricolo e quello industriale. I contribuenti dovranno anche dire addio alle detrazioni al 50% per le ristrutturazioni edilizie e al bonus mobili di cui il premier Renzi si è vantato in occasione del salone del mobile di Milano. Alle prime polemiche arrivate in seguito alla diffusione di queste indiscrezioni, il governo ha subito precisato che si tratta di “ipotesi tecniche” e che le decisioni vere e proprie verranno prese soltanto in sede di legge di stabilità. Ma se già si parla di tagli a 52 detrazioni fiscali possiamo stare certi che il 2016 non porterà novità positive dal punto di vista fiscale.
Spending review
L’ipotesi di tagliare o ridefinire la detrazioni fiscali arriva dai due neo commissari per la spending review. Yoram Gutgeld e Roberto Perotti hanno messo sul tavolo del governo un dossier sulle tax expenditures, ovvero tutte le agevolazioni, detrazioni e bonus fiscali che ogni anno facilitano il contribuente, ma erodono l’incasso statale.
Secondo il dossier, dal taglio di 52 agevolazioni fiscali il Governo potrebbe recuperare un tesoretto tra 1,54 e 1,67 miliardi di euro soltanto nell’anno 2016. I neo commissari hanno passato al setaccio 720 voci di tax expenditures, individuandone almeno 52 che la legge di stabilità per il 2016 potrebbe abolire o ridefinire.
52 agevolazioni fiscali da tagliare
Tra queste compaiono le spese sanitarie, con aliquote attuali di detrazione al 19% per tutti i contribuenti e i contributi previdenziali per le badanti. A questo si aggiungono i tagli che andranno ad incidere sull’edilizia: il governo sta valutare di tagliare le agevolazioni fiscali al 65% e 50% per gli ecobonus e le ristrutturazioni edilizie portandole al 36% o 20% ed eliminare il bonus mobili legato alle ristrutturazioni. Un colpo particolarmente basso inoltre, sarebbe in arrivo per il settore dell’agricoltura da cui si prevede un recupero di gettito per 330 milioni nel 2016 e di 471 nel 2017. Ma i tagli alle detrazioni e deduzioni fiscali toccheranno anche il Mezzogiorno, il settore dell’editoria e la distribuzione di carburanti per il settore dell’autotrasporto, del trasporto merci e su rotaia.
Il governo promette tagli “equi”
Per dare una parvenza di equità ai tagli alle agevolazioni fiscali allo studio del governo, si prevede di tagliare le agevolazioni in base al reddito dei cittadini. Le ipotesi al momento sono due: nel primo caso saranno abolite in toto le detrazioni fiscali per coloro che guadagnano oltre 75mila euro. La detrazione, invece, resta per i contribuenti con reddito complessivo fino a 55mila euro e poi decrescerà linearmente per redditi complessivi compresi tra 55mila euro e 75mila euro.
Nella seconda ipotesi la detrazione scomparirà del tutto per redditi complessivi superiori a 95mila euro e spetterà per intero ai contribuenti con reddito complessivo fino a 75mila euro per poi diminuire linearmente per redditi complessivi compresi tra 75mila euro e 95mila euro. Al momento però non è ancora chiaro se questi importi siano da considerarsi lordi o netti, personali o legati all’intero nucleo familiare.
Della serie: il diavolo si nasconde nei dettagli.
L’ha ribloggato su IL Corvo Joe.
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